mercoledì 30 maggio 2007

Il mio miglior nemico

Tra le note di regia pubblicate sul pressbook che accompagna il suo nuovo film, leggiamo: "Vorrei che Il mio miglior nemico potesse essere considerato tra i migliori film di Carlo Verdone: sette stesure, praticamente un anno e tre mesi dedicati interamente al lavoro di scrittura, un copione di 130 scene. Non mi perdonerei di sbagliare un film costato così tanta fatica: ma non lo sbaglierò". In effetti dobbiamo concordare nel giudizio con il regista, che con questo film firma un road-movie dai toni tragi-comici, la cui struttura poggia sullo scontro/incontro tra due personaggi: Achille, un padre di famiglia che ha perso nel tempo il contatto coi propri cari, e Orfeo, un ragazzo che, convinto di aver subito un torto dal primo, decide di vendicarsi, rovinandogli l'esistenza. Se i loro nomi rimandano a gesta eroiche e ad amori intensi e disperati, le loro azioni sono invece sanguigne e pragmatiche. Quello di Carlo Verdone è un percorso artistico consolidato e contrassegnato da una vis comica, tesa a cogliere vizi e debolezze della società italiana. Una ricerca che, attraverso una filmografia ricca di successi e di qualche insuccesso, di cadute e repentine risalite, ha saputo confermare le insidie della temibile prova del tempo. Dei personaggi da lui inventati e interpretati, alcuni fanno ormai parte del patrimonio di una memoria collettiva e certe loro battute sono annoverate nei frasari della storia del cinema comico italiano. Le sue macchiette hanno lasciato gradatamente il posto a personaggi che hanno acquistato maggiore spessore: è questo senz'altro anche il caso dei protagonisti di quest'ultimo film, in cui Verdone divide oneri e onori con il giovane Silvio Muccino. Il ritmo è scorrevole, le sequenze fluiscono alternando una comicità mai volgare a momenti maggiormente riflessivi – forse soltanto con qualche indugio eccessivo verso la parte finale del film - e la trama, anche se non originale, funziona piuttosto bene. Con l'unica eccezione di una condivisione non sempre ben bilanciata sul piano recitativo, con picchi verso l'alto quando nelle scene è presente Verdone e con qualche vuoto di presenza – scusate il gioco di parole - in sua assenza.

Luca (Nicolas Vaporidis), ragazzo tanto bello quanto imbranato, è alle prese con una nuova storia d'amore. Incontra infatti Azzurra (Carolina Crescentini) una biologa marina estroversa e poco più grande di lui che lo trascina in pazze avventure metropolitane, fra cui gare a "tutti contro tutti" con i cuscini e danze nude nel centro di Roma. Un tira e molla romantico che lascia col fiato sospeso fino al finale. Ma anche a casa di Luca la situazione è complicata. Infatti suo padre Paolo (Giorgio Panariello) è un cialtrone matricolato, marito bugiardo e eternamente infantile. Suo figlio Luca dovrà tamponare i buffi guai che il genitore combina a ripetizione e fare "da padre a suo padre". A legare il tutto come sempre le avventure goliardiche e spensierate del gruppo di amici che stavolta si trova ad affrontare le prime complicate prove della vita. A risollevare il morale di Luca, ci pensa però una persona che per lui è uno sconosciuto, ossia Fabio Grosso. Egli infatti sarà determinante nella vittoria dei Mondiali di Calcio Germania 2006.

venerdì 4 maggio 2007

Ciao ragazzi,

sn Mariachiara è questo ke state visitando è il mio blog. Ho 15anni è frequento il I^ dell'Istituto Tecnico Commerciale Vittorio Bachelet di Copertino. Spero ke vi piaccia, cmq se nn è così accetto volentieri suggerimenti e consigli x migliorarlo.



Bacioni Mary!!!!!!!!!!